Ricarica auto elettrica in 5 minuti? Da oggi si può.
La ricarica delle auto elettriche è, dalla nascita, il loro tallone d’Achille...fino a oggi, almeno stando a quanto afferma l’azienda israeliana StoreDot, che nel 2022 ha testato un tipo di cella di batteria per veicoli elettrici caratterizzata dall’estrema rapidità nella ricarica e adesso è pronta a immetterla sul mercato.
Ma in cosa consiste e come funziona questa innovazione tecnologica che promette di cambiare per sempre il mondo dei mezzi a propulsione elettrica?
Cosa rende le batterie per auto StoreDot un game changer
Il segreto di questa tecnologia risiede nel design innovativo, detto a lama, delle celle di potenza - le I-Beam XFC, dove l’acronimo sta per eXtremely fast charging – che permette il loro inserimento diretto all’interno del battery pack, posizionamento che consente di ottimizzarne la dissipazione del calore in modo più efficace, mettendolo nelle condizioni di sopportare le sollecitazioni termiche estreme derivanti da una ricarica rapida - e quindi a potenze molto più elevate -.
Se ti stai chiedendo come ciò possa essere possibile - senza scendere troppo nel tecnico – si può dire che con la metodologia descritta viene implementato un raffreddamento declinato per unità di energia singola, evitando in questo modo la concentrazione di un livello eccessivo di calore in aree isolate che, inevitabilmente, portano a una sensibile riduzione della vita operativa dell’accumulatore; da sottolineare che, considerando le affermazioni del costruttore israeliano, le batterie I-Beam XFC consentono di poter percorrere 160 chilometri dopo solo 5 minuti di ricarica.
Chi c’è dietro la StoreDot
Il costruttore di batterie per veicoli elettrici è nato nel 2012 e già da subito si è distinto proprio per i suoi studi sulla ricarica veloce degli accumulatori impiegati per alimentare quel particolare tipo di motori, con l’ausilio di algoritmi di intelligenza artificiale che ne hanno accelerato e perfezionato l’andamento.
Tutto questo è stato possibile grazie all’aiuto - finanziario e tecnico - di grossi nomi appartenenti al mondo dell’automotive, come BP, Daimler, Ola Electric, VinFast, Volvo, Samsung, TDK EVE Energy e della svedese Polestar, quest’ultima nota anche per aver investito cifre notevoli in questa joint venture, fatto che ha gettato le fondamenta per la presentazione ufficiale di un prototipo alimentato con il nuovo tipo di batterie XFC entro il 2024.
Batterie StoreDot: l’evoluzione della specie
Quanto detto già basterebbe per far restare a bocca aperta...ma c’è di più: è già in cantiere, come nella migliore tradizione delle aziende votate in tutto e per tutto alla continua ricerca dell’evoluzione dei propri prodotti, la produzione per l’anno 2026 – o quanto meno l’inizio dello studio e dei relativi test di laboratorio – di versioni con ricarica ancora più veloce: quattro minuti per 100 miglia di autonomia e, nel 2028, la medesima percorrenza ma passando un minuto in meno alla colonnina elettrica.
Miglioramento, quindi, della performance – intesa come recharge time – dovuta all’implementazione di celle con struttura semi solida, che andrà a sostituire l’attuale anodo di silicio. Di più: alla StoreDot affermano – nell'arco di qualche anno - di poter scendere sotto il limite del tre minuti nella ricarica delle batterie, grazie a una non meglio specificata tecnologia chiamata Post Lithium che, al momento, è top secret; staremo a vedere.
Come gli accumulatori StoreDot incideranno sul mercato delle auto elettriche
È intuitivo comprendere perché le batterie con tecnologia I-Beam XFC di casa StoreDot – e i veicoli con esse equipaggiate - hanno tutte le carte in regola per rivoluzionare il mercato delle auto elettriche: miglioramento dell’esperienza utente, in quanto diminuirebbe fino a sparire l’ansia da autonomia e anche le situazioni di emergenza - necessità di utilizzare l’auto ma carica inesistente - sarebbero gestite senza patema d’animo, dal momento che servirebbero solo cinque minuti per risolvere il problema.
Verrebbe impattata, inoltre, anche l'efficienza delle stazioni di ricarica, con l'ottimizzazione del rapporto tra veicoli serviti e costi di gestione; non resta, quindi, che attendere con trepidazione la commercializzazione di questo ultimo ritrovato della tecnologia automobilistica.